Operatore olistico
Chi è l’operatore olistico?
La definizione ufficiale della mia associazione di categoria, la SIAF, recita così.
L’operatore olistico è un facilitatore dell’equilibrio energetico, dell’evoluzione e della crescita personale che lavora con competenze pluridisciplinari e approcci integrati attraverso l’uso di tecniche naturali, energetiche, artistiche e meditative. L’operatore olistico agevola il naturale processo di trasformazione, potenziamento, consapevolezza globale della persona e promuove uno stile di vita ecologico e sostenibile.
Le indicazioni proposte sono rivolte al mantenimento o al ripristino della salute e non sostituiscono eventuali terapie mediche, paramediche, psicologiche o psichiatriche. In caso di patologie rivolgersi al medico.

Io lo dico in quest’altro modo … un poco più prolisso, sì ^__^
Nasco fumettista e per mestiere disegno e faccio fumetti da una trentina d’anni. Insegno a disegnare e a far fumetti. Educo attraverso l’arte.
Nel 2003 incontro le Costellazioni (o rappresentazioni) Familiari e Sistemiche di Bert Hellinger, che mi toccano profondamente e diventano una presenza costante nella mia vita. Dopo la formazione con Hasyo Chiara Tosi e l’ingresso alla SIAF, divento a tutti gli effetti operatore olistico.
Fumettista e operatore olistico: cavoli a merenda?
Strano a dirsi: no.
Il fumettista è prima di tutto un narratore: racconta storie usando immagini e parole.
A che cosa servono le storie? Perché l’umanità le ha inventate? Perché ogni popolazione in ogni epoca e in ogni angolo del pianeta racconta e ha sempre raccontato storie?
Le storie nutrono l’immaginario e l’anima stessa. Da bambini ci introducono ai grandi misteri della vita. E hanno, nella loro espressione più alta, il compito di guarire le nostre ferite profonde.
Insomma, narrazioni e vie per l’evoluzione dell’anima fanno percorsi che s’intrecciano, fin dalla notte dei tempi.
Struttura comune a tutte le narrazioni è il viaggio dell’eroe.
L’eroe ha una “ferita”, vive una difficoltà. Viene chiamato a un viaggio in una dimensione non consueta della sua esistenza. Dapprima rifiuta, perché il nuovo spaventa sempre! Poi s’incammina. Affronta una serie di prove. La prova più difficile mette a repentaglio la sua stessa vita, o le sue convinzioni più radicate. Se la supera, risana la ferita e torna rinnovato al suo mondo, recando alla comunità il dono di una sua grandezza nuova, che mette al servizio degli altri.
Questo percorso può essere guardato come il passaggio attraverso una crisi personale. Il viaggio dell’eroe ci insegna a non subire la crisi da vittime, a non viverla come una sciagura da combattere per tornare alla normalità.
Il vecchio, che sembrava funzionare bene, vacilla: non è più adeguato ad affrontare le nuove sfide o ad accompagnare il nostro io che cambia. La crisi quindi è segno di buona salute… ma spesso ci sentiamo inadeguati o sopraffatti.
Nella crisi, come orizzontarci?
Dobbiamo capire qual è il punto.
Avere presenti le risorse di cui disponiamo.
Saper aprirci a nuovi sguardi (perché è proprio il nostro solito modo di vedere che ci ha portato qui dove siamo: in crisi).
Trovare la strada verso l’essenziale, verso una verità più ampia e profonda.
Come professionista che non fa terapia, affianco le persone nei momenti di difficoltà o di svolta, quelli che ogni essere umano incontra periodicamente nella vita.
Uso le costellazioni familiari e sistemiche come lavoro individuale o di gruppo. Fra gli strumenti di cui ho esperienza, le costellazioni meglio facilitano l’andare in profondità, l’osservare l’origine dei problemi, il prendere consapevolezza con la mente, con le emozioni e col corpo. Guardano all’intero campo di una situazione problematica, senza escludere ciò che può essere lontano nello spazio o nel tempo, ma non per questo perde influenza sul sistema.
Ci consentono di metterci nei panni degli altri: così possiamo guardare al problema da differenti punti di vista, comprendere meglio noi stessi e le persone, tornare a sentire il legame con l’altro (basato sulle cose in comune più che sulle differenze)… ampliare la nostra stessa esperienza di umanità.
Come esseri sociali, il ritrovare il nostro posto nei sistemi di cui siamo parte (familiare, lavorativo, comunitario… ) ci aiuta a comprendere meglio chi siamo. Nel nostro posto c’è l’energia giusta, ci sono la forza e una visuale lucida sul mondo.
Entrare in contatto con realtà profonde che sentiamo vere, di cui avvertiamo nitidamente la verità prima di ogni riflessione, è un’avventura che ci vivifica come il ritrovamento di qualche cosa che ci mancava, e che forse cercavamo da sempre senza saperlo.

Lorenzo Sartori
Operatore olistico SIAF
practitioner
Codice: LO1481-OP
Professionista disciplinato ai sensi della Legge n. 4/2013