enigmistica illustrata
Rebus, labirinti, differenze, giochi illustrati di ogni tipo, enigmistica per ragazzi, sono campi d’attività che frequento con gusto fin dai tempi degli esordi. Il Corrierino Giochi (supplemento al Corriere dei Piccoli, ideato e curato da Laura Scarpa nei primi anni ’90), le riviste di settore curate dall’agenzia E’unidea di Carnevali, Rocchi & Zatta, interventi su varie altre pubblicazioni, hanno punteggiato il mio cammino professionale e stimolato il lato più ludico del mestiere. Oggi i miei giochi sono pubblicati su Relax, MiniRelax e Civiltà Enigmistica dell’editrice Fiesta.
Mi hanno anche, più volte, salvato il culo nei tempi di magra: al bislacco mondo degli enigmatici giochi, la mia gratitudine imperitura.
Ho incontrato l’enigmistica assieme a uno degli inarrivabili eroi della mia infanzia cartacea. Fui uno dei privilegiati lettori del Corriere dei Ragazzi. Ci sono storie di Sergio Toppi, di Aldo Di Gennaro, di Hugo Pratt, della Nidasio naturalmente e di tanti altri, di cui conservo ricordi nitidissimi pur avendole lette all’età di sei anni. Ma è stato solo sotto la direzione di Barberis (a memoria: 1975-76) che sono diventato un lettore regolare, e perdutamente innamorato, della rivista per ragazzi più bella di sempre. La prima storia in sommario era sempre comica, con infallibile alternanza: una settimana Altaj & Jonson di Sclavi e Cavazzano, la settimana dopo La contea di Colbrino di Adriano Carnevali.
L’incontro con Adriano avvenne grazie al Corrierino Giochi di Laura Scarpa. Ho conosciuto un uomo gentile, umile, coltissimo, delizioso e non molto più vecchio di me, avendo iniziato a pubblicare giovanissimo. Mi ha onorato di apprezzare il mio disegno, cosa che continua a fare, anche oltre i meriti reali, e mi ha proposto una collaborazione con la sua agenzia che continua ancor oggi, così come continua imperterrito il legame di affetto e stima e simpatia.
È sempre stato uno spasso andare a consegnare le mie tavole nei loro uffici, dove imperavano il buonumore e un’attività produttiva irrefrenabile, assieme a una disponibilità di cuore preziosa e rara. A tutto questo contribuiva in egual misura Beppe Zatta, locomotore d’umorismo, versatile artista, grafico, ideatore di cose e buontempone a tempo pieno, che nel corso degli anni mi ha riempito l’immaginario di aneddoti fantastici sugl’improbabili geniali personaggi dell’umorismo e dell’altissima cultura popolare degli anni ruggenti. E con cui, nel tempo, abbiamo condiviso verità profonde e brani di vita.











