Clemente cuore nero

Cominciata per non ricordo più quale ipotesi di pubblicazione, e portata a termine un paio d’anni dopo, nel 1998 per Ogni matto ha la sua fissa, Clemente cuore nero è stata disegnata sui testi di Antonella Toffolo.

In realtà la mia prima collaborazione creativa con Antonella precede di qualche anno Clemente cuore nero. Si trattava di una storia per la rivista Dinamite (Granata Press), la quale chiuse i battenti dopo due soli numeri, così che il nostro Con te o senza di te, ideato per un numero monografico della rivista dedicato agli U2, rimase fermo alle matite.
Antonella, che era una grande narratrice per immagini, da sceneggiatrice occasionale osservava con curiosità le sue storie prendere forma in figure diverse da quelle che aveva concepito lei stessa, per fantasia o in riferimento a fatti e personaggi della realtà.
Da questo punto di vista, non ho reso un buon servigio alla storia. Ormai superata la mia fase giovanile di sudditanza all’immaginario dello sceneggiatore, mi ero infine assunto la responsabilità del disegnatore che è, sempre, il vero regista di una storia a fumetti. Ruolo che continuo a rivendicare, ma in Clemente cuore nero ho troppo superficialmente sovrapposto il mio immaginario a quello di Antonella (perfino un’espressione di dialetto ferrarese al suo modenese… ARGH). La storia era di finzione, ma nasceva da personaggi reali e ricordi di famiglia. Necessitava, per conservare la grazia della sua ispirazione, di maggior delicatezza d’approccio e di una più seria e “abbracciata” adesione al mondo da cui traeva origine.

fumetto
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