A piede libero

camminate di osservazione a mano libera nelle periferie della città

illustrazione

A piede libero si cammina.

Non occorre essere una folla: a volte basta un piccolo drappello di persone curiose, magari sconosciute l’una all’altra, coraggiose di venire anche da sole, facendo tutto il percorso oppure solo un tratto di strada. Non occorre nemmeno essere disegnatori: basta essere curiosi.

Si cammina soprattutto in città. In cerca delle cose meno nascoste, prendendosi il tempo di posare sguardi nuovi su paesaggi scontati… trovando a volte, inaspettata, la bellezza.

C’è una bellezza quotidiana e invisibile che attende solo di essere risvegliata dall’occhio attento di chi non si lascia travolgere dalla fretta: di chi si prende il tempo di respirare, rallentare, guardarsi attorno, accorgersi, fare disegni per il piacere semplice di osservare e di vedere ancora meglio.

Si cammina lenti, sì: condividendo curiosità, sospiri, lampi d’entusiasmo. Osservando e additandosi l’un l’altro le cose belle, strane, orribili che si colgono in giro. A volte arriva lo stupore.

Qualcuno si ferma a fare uno schizzo, in piedi o seduto su sedili del caso. Si scattano fotografie… non veloci, non rubate ai luoghi e al tempo. Dall’osservazione nascono fotografie scattate dall’occhio di chi abbraccia con lo sguardo, e lascia che l’immagine gli si accomodi dentro, prima di fare clic.

Si posa lo sguardo sugli ambienti e anche sulle persone che abbiamo attorno e che siamo. Camminando, osservando, commentando può succedere che ci avviciniamo un po’… ci raccontiamo un po’ fra noi. Può succedere che ci si piaccia, anche!

Ma soprattutto, semplicemente, si cammina.
È molto semplice e bello.

 

 

fotografia

foto di Matteo Bergamini