Le costellazioni
Le costellazioni familiari e sitemiche (rappresentazioni nella dicitura originale tedesca) sono uno strumento messo a punto dallo psicoterapeuta Bert Hellinger. Si valgono del cosiddetto campo cosciente o morfogenetico per accedere alla memoria dei sistemi famigliari e non solo, così da individuare i nuclei originari dei problemi che affliggono la persona e intervenire compiendo (simbolicamente ed emozionalmente) quei passi che a suo tempo non è stato possibile compiere.
Nella dimensione di gruppo una costellazione funziona all’incirca così.
Il soggetto espone il problema con un racconto conciso ed essenziale. Se il facilitatore ritiene che il tema possa avere un’origine sistemica (ossia il soggetto, attraverso il malessere, sta portando un tema che ha inconsciamente ereditato da qualche antenato, anche molto lontano nel tempo, anche di cui non si è conservata memoria), propone al soggetto di scegliere, fra le persone sedute nel cerchio, i rappresentanti per alcuni dei componenti della famiglia.
Nel momento in cui i rappresentanti vengono messi in scena, quasi magicamente questi sentono il sentire dei familiari che rappresentano, riguardo a quel tema, con estrema precisione, anche senza conoscere nulla delle loro vite*.
Non esiste al mondo un sistema famigliare in cui le cose siano tutte “in ordine”, in cui le prove della vita siano state sempre affrontate senza escludere nessuno, senza iniquità di sorta, rispettando i ruoli e i destini di ciascun membro. Quando un’anima si incarna, percepisce gli squilibri del sistema (il quale conserva memoria di quanto è accaduto, per molte generazioni) e spesso, per amore, s’incarica di segnalare gli squilibri, ad esempio assumendo disagi che assomigliano al destino di un antenato ingiustamente escluso dalla famiglia. La sua sofferenza personale diventa così un’occasione per portare pace a tutto il sistema famigliare.
Ma torniamo alla nostra costellazione.
I rappresentanti, una volta messi nel campo, manifestano sia la vera origine del disagio sia il naturale movimento dell’anima verso una risoluzione, che l’operatore facilita chiedendo di pronunciare frasi e compiere gesti simbolici o rituali. Secondo la complessità del tema affrontato, questo può essere l’immediata risoluzione del problema oppure un primo passo, già concreto e percepibile, i cui effetti giovano al soggetto ma anche a tutto il sistema famigliare, anche quando nessun altro sappia nulla di quanto accaduto in costellazione. Di fatto, nel momento in cui non esiste più lo squilibrio sistemico all’origine del problema, nessun membro del sistema ha più motivo di manifestare il disagio connesso a questo.

Oltre a portare alle persone questi benefici specifici, oltre a risolvere questioni non altrimenti risolvibili (un caso frequente è quello di malattie inspiegabili, su cui la medicina ha gettato la spugna e i cui sintomi semplicemente svaniscono dopo la risoluzione), le costellazioni familiari offrono il dono di uno sguardo che va straordinariamente in profondità, mostrando i moventi reali, denudati delle sovrastrutture psicologiche e culturali con cui, nel corso della vita, ci siamo sforzati di trovare un senso all’enigma dei nostri malesseri. Le costellazioni ci aiutano a riconnetterci alla dimensione comunitaria del nostro vivere, traendo energia e nutrimento dall’essere nel nostro posto in seno ai sistemi di cui siamo parte. Comprendere quali sono le cose più vitali e autentiche per le nostre anime ci aiuta a indirizzare meglio il nostro agire, liberandoci la vita di orpelli e futilità. Partecipare alle costellazioni (anche come rappresentanti nei lavori altrui), arricchisce la nostra esperienza umana di vissuti a volte radicalmente diversi dai nostri, ma percepiti dal di dentro, e quindi sentiti così chiaramente e intimamente che si accresce in noi la dimensione della più semplice e limpida fratellanza.
Con le costellazioni si lavora anche individualmente.
*Questo fenomeno, spiegato dalla fisica quantistica, risulta molto sorprendente per chi lo sperimenta la prima volta. Quella che potremmo chiamare intelligenza relazionale è una prerogativa degli esseri umani e di molti viventi e può apparirci magica solo perché la civiltà meccanicistica e riduzionista in cui viviamo la ignora, o la ingiuria di superstizione, non avendo trovato il modo di inserirla in un processo di sfruttamento monetario.